Un libretto che si legge con molto interesse! Otto Bollnow era un filosofo tedesco e in questo libro ha raccolto i suoi pensieri sui vocaboli per esprimere sentimenti e la loro etimologia.
I passaggi del libro che mi sono salvata:
A esse appartengono, solo per fare un esempio provvisorio, le tonalità emotive dell’allegria [Fröhlichkeit] e della tristezza [Traurigkeit], della gaiezza [Lustigkeit] e dell’esuberanza [Ausgelassenheit], come quelle dell’abbattimento [Niedergeschlagenheit] e della depressione apatica [dumpfe Benommenheit], della tranquillità [ruhige Entspanntheit], come dell’angoscia [Angst] e della preoccupazione [Besorgtheit].
Il linguaggio corrente illustra volentieri le tonalità emotive attraverso la metafora dell’altezza e le caratterizza pertanto come un certo livello del sentimento. Così parla di situazioni emotive in cui ci si sente «su» [gehobenen] e ci si sente «giù» [gesenkten], о si è «depressi» [niedergedrückten], di sentimenti «superficiali» [flachen] о «profondi» [tiefen]. In tal modo il linguaggio associa volentieri l’idea di un peso che nelle tonalità emotive afflitte piega l’uomo verso il basso, e da cui egli si sente liberato nelle tonalità emotive felici. Alcuni esempi basati sull'"altezza" dei sentimenti sono: leggerezza [Leichtsinn], oppure baldanza [Übermut], pena [Wehmut], tetraggine [Schwermut], indifferenza [ Gleichmut], malumore [Mißmut], quali modi dell’umano «essere di un certo umore» [Zu-Mute-sein]. Lo «stato d’animo» [Gemüt], che, dopo essere stato a lungo ignorato, è stato sviluppato recentemente da Lersch e Strasser come concetto psicologico fondamentale, sembra quindi essere la vera e propria sede della tonalità emotiva.
La paura [ Furcht] è un sentimento (determinato), poiché in essa l’uomo ha paura sempre di qualche cosa da cui si sente minacciato (un’aggressione, una perdita, una figuraccia, о qualcosa del genere). L’angoscia [Angst] invece si distingue dalla paura per il fatto che in essa l’uomo è incapace di indicare un oggetto determinato, di fronte al quale si sente angosciato. L’angoscia rimane assolutamente indeterminata riguardo all’oggetto.