Thursday, December 15, 2022

After Dark di Murakami

After Dark di Haruki Murakami


Tanti passaggi promettenti che però non sono sfocati in nulla. L'ho voluto leggere per la trama promettente, ma non affine alla realtà. Infatti non c'è nessuna odissea come mi era stato promesso 😅 i due personaggi principali parlano e passeggiano un po'. La protagonista (Mari) poi aiuta sì una escort cinese picchiata e derubata  dal cliente, ma è una faccenda racchiusa in sì e no due pagine 🙏 la mafia ha un piccolo cameo in questo libro, ma davvero piccolo (sono quelli per cui lavora la escort).

Di cosa parla davvero After Dark: C'è la giovane Mari che ogni tanto ha l'irrefrebibile impulso di passare tutta la notte fuori (il perché ci viene spiegato e sinceramente la capisco). In una di questi notti si imbatte in un ex compagno di scuola della sorella (modella bellissimissima e impegnatissima). I due iniziano una conversazione (nonostante le risposte fredde e laconiche di Mari) e ogni tanto cambiano locale (l'odissea...). Di notevole non succede nulla. Ci sono mini eventi secondari che procedono in sottofondo, ma anche quelli non portano da nessuna parte.

Alcuni dialoghi in italiano stonano un po' forse per via della traduzione. Infatti tante volte la protagonista appare fredda, scontrosa, al limite dell'asocialità. Certo uno può non voler avere contatti con gli altri, ma almeno un certo livello di rispetto non dovrebbe mancare. La protagonista invece purtroppo molto spesso ha delle frasi piene di avversione per l'altro. C'é anche da dire che anche gli altri personaggi non sono dei maestri della conversazione e del capire che uno vuole essere lasciato in pace (tanti i dialoghi su questo tono: "Posso sedermi qui con te?" "preferirei di no" "ok, mi siedo lo stesso, tanto sto poco").


Sunday, October 16, 2022

"L'età inquieta" di Anna Starobinec

Otto racconti strani, davvero strani, e anche molto belli che lasciano il segno per la trama originale e lo stile narrativo. Parto col dire che tutti i personaggi presenti in questa raccolta avrebbero bisogno di una seduta da un bravo psicologo. Dovrebbero proprio fare sedute individuali, di coppia e di gruppo. I personaggi infatti vivono situazioni ben oltre il limite della follia eppure nessuno che chiede aiuto. Sono esasperati, ma accettano tutto perché esasperati.

Photo by Maksim Shutov on Unsplash
La follia intrecciata al quotidiano, l’incubo dissolto nell’ordinario: da perderci il sonno e la tranquillità. Durante un picnic una formica regina entra nell’orecchio di un ragazzino per impiantare nel suo corpo un formicaio. I gesti scaramantici di un altro bambino si rivelano il rituale che tiene in piedi il suo mondo. Due giovani amanti si rincorrono a Mosca, senza sapere di essere morti. Un uomo sviluppa un’ossessione malsana per il cibo cucinato da sua madre. In questi racconti il lettore si ritrova a scivolare, senza che se ne accorga, in un mondo di puro, assurdo terrore. Anna Starobinec è nata nel 1979 e vive a Mosca. I racconti contenuti in questa raccolta sono stati finalisti al National Bestseller Prize 2004, il più importante premio letterario russo.

Formicaio è un romanzo breve tra il strano e l'horror. Già dalle prime pagine notiamo come una certa stranezza pian piano tinge di un nero brulicante ogni paragrafo. Questo racconto è riuscito a mettermi paura delle formiche è_è Di positivo c'é che per fortuna la Anna non ha pensato a dei ragni per protagonisti.

n.b. i titoli dei capitoli sono gli anni dei gemelli protagonisti.

Trama: Durante un picnic una formica regina entra nell'orecchio di un bambino per impiantare nel suo corpo un formicaio.

Sta formica merita solo brutte parole, ma siccome siamo terrorizzati dal bambino non ce la sentiamo di farle frontino. Anche perché noi non sappiamo dell'esistenza della formica regina e quindi pensiamo che il figlioletto sia solo un pochino strano e probabilmente con future tendenze omicide, ma lasciamo pure sia il tempo a curare tutto.

La situazione in questo racconto degenera velocemente. Non ci sono momenti di noia. Ci sono invece tanti momenti a lá "Ma la vuoi portare all'ospedale sta povera creatura?!", "Marina ti prego, chiedi aiuto!", "No, Marina, non scusarti, hai fatto benissimo a tentare, non scoraggiarti, continua!" "Marina 🤯". Lo so, non è colpa sua. È una situazione molto particolare, ma Marina fa passare un po' troppa acqua sotto i ponti. Infatti la nostra Mari attribuisce tutte le stranezze e azioni terribili del figlio alla pubertà, l'etá inquieta (da qui il titolo della raccolta). Secondo me, se lei avesse agito prima, fatto un qualche cosa di concreto, si sarebbero risparmiate delle vite innocenti (non quelle delle formiche! 🤬).

Adesso lascio qui una verità che fa più o meno questo suono: Questo primo racconto è riuscito a farmi anche piangere. Precisamente a questa frase:

Sunday, October 9, 2022

Monday, October 3, 2022

✨ Nadja - André Breton

Il mio rapporto con la realtá é sempre stato complicato. Ho avuto spesso momenti in cui ho guardato con diffidenza gli specchi. Momenti in cui non mi sento piú sola in casa. Le pareti piene di sagome, voci dappertutto. La realtá mi si presenta in enigma. In Nadja ritrovo le stesse sensazioni.

Col tempo ho trovato un leggero equilibrio in queste sovrapposizioni di realtá e mi sono messa alla ricerca di libri in cui il surreale sconvolge il mondo dei personaggi.

Nadja (1928), il secondo libro pubblicato da André Breton, è una delle opere simbolo del movimento surrealista francese. Inizia con la domanda "Chi sono io?" e termina con "la bellezza sarà convulsa o non sarà” 🠖 frase pronunciata da Adolphe Thiers (politico francese) nella quale si allude alla repubblica: “sarà conservatrice o non sarà”.

In questo romanzo breve il Romantico incontra il Surreale. Questo libro ci parla dell'ossessione del narratore per un fantasma o una donna (o entrambi) di nome Nadja. Il libro inoltre contiene 44 fotografie che offrono uno sguardo personale (ma a volte anche confuso) sul loro mondo fatto di luoghi e personaggi reali, apparizioni e coincidenze magiche.

Se volete leggerlo, vi consiglio la copia cartacea poiché le immagini (disegni e foto) sono parte integrante di questa opera letteraria/d'arte.

Tuesday, September 27, 2022

I vagabondi di Olga Tokarczuk

Questo era uno dei libri misteriosi della mia lista di libri da leggere. Misteriosi perché non mi ricordo assolutamente di cosa parlano, perché voglio leggerli, chi sono gli autori..

Ecco " I Vagabondi" vagava (perdonatemi XD) nel mio tolino da chissà quanti mesi, aspettando pazientemente di esser letto.

Anche dopo aver letto il libro non ho idea del perché e quando l'abbia aggiunto. Forse del perché sì: si tratta di una raccolta di racconti molto particolari. Alcuni (ahimé pochi!) interessantissimi, altri non dicono nulla o includono particolari minuziosissimi per me molto difficili da leggere sulla vivisezione, conservazioni di organi e cadaveri (questo é un argomento ricorrente nella maggior parte dei racconti!) ecc.

È un libro che richiede un grande lavoro mentale e un notevole investimento di tempo. Pur non essendomi pentita di averlo letto - il che è già qualcosa, suppongo - sono rimasta molto amareggiata da questa lettura. Si tratta di un libro frammentario, caotico e organizzato grossolanamente intorno ai temi del viaggio e dell'anatomia. Si tratta di una raccolta di storie vagamente collegate (molte delle quali inconcludenti) e di aneddoti.

Monday, September 26, 2022

Disincontri - Cortazar

Di Cortazar ho ad aspettarmi sul comodino "il gioco del mondo", un libro molto particolare che mi incuriosisce tantissimo. È una lettura che richiede tempo però. Nel mentre ho trovato questo libricino, una raccolta di racconti. "Disincontri" È il titolo di uno di essi.

Posso dire che ogni racconto ha un velo di soprannaturale, mai detto apertamente. A volte sono le situazioni a essere surreali e lo scrittore non le commenta come tali, sembra più uno sguardo fisso che ci dice "hai capito, no?". A volte il surreale è una specie di realtà da i quali i personaggi cercano disperatamente il risveglio, ma non stanno dormendo.


In Disincontri ritroviamo tutta quelle strane coincidenze, quelle stranezze, tipiche della letteratura sudamericana.

Nel primo racconto Fine della tappa una donna va a vedere una mostra d'arte. Tutte le opere presenti sono dei quadri rappresentanti una stanza di una casa vista da diverse angolazioni, in diversi momenti del giorno. La stanza presenta una donna, una sedia e un tavolo e alcun altri particolari. L'opera che chiude la mostra si trova sola in una stanza tutta per sé, ma è già tardi e la galleria sta per chiudere. La nostra protagonista se ne va, mangia qualcosina, inizia una passeggiata, ripensa a cosa l'abbia trattenuta tanto a guarare diverse opere tutte della stessa stanza. Mentre cammina nota una casa, la riconosce subito, è quella dei quadri. Entra ed è come se non fosse mai uscita. || Questo racconto mi è piaciuto, ma la prosa l'ho trovata un po' pesante.

Nel secondo racconto Il secondo viaggio ci troviamo nei bar a discutere di pugilato con altri pugili, coi fan, con gli allenatori, col nostro riflesso nel bicchiere di birra. Un pugile potente si porta al primo posta in Buenos Aires per la sua bravura e viene spedito negli USA per un combattimento, che purtroppo sarà l'ultimo. Un brutto k.o., una brutta caduta, il trapasso. Un altro pugile, né bravo né scadente, che piange la scomparsa dell'amico famoso, improvvisamente diventa la nuova promessa del pugilato con tutte le conseguenze del caso. Nemmeno lui se lo spiega. Ma noi sì. || Questo racconto mi ha messo k.o., l'ho trovato noioso e prevedibile fin dalla prima pagina T_T

Friday, September 23, 2022

Tokyo Zombie - Hanakuma

Lo stile artistico "Heta Uma" (buono ma brutto) si adatta perfettamente al caos e all'orrore sempre presenti in questa storia che scorre via velocissima.

Non pensavo che mi sarebbe piaciuto perché non sono un tipo da zombie, ma nel manga in realtà troviamo un ragazzo che ama il jiu-jitsu con alcuni zombie sullo sfondo.


Fujio e Mitsuo sono due operai con la passione per il Jiujitsu alle prese con una violenta epidemia di zombie nella capitale del Sol levante: dovranno affrontare sfide impossibili in una Tokyo post-apocalittica governata da una società feudale che ha legalizzato la schiavitù e ha introdotto arene per incontri mortali in cui combattono zombie e umani.

Nonostante si studi storia a scuola con l'intento non solo di conoscere da dove veniamo, ma anche per non ripetere gli stessi errori, in questa Tokyo sembra essere l'atto più logico quello di passare da: apocalisse zombie -> schiavitù dei non-zombie poveri per garantire una vita dignitosamente vuota ai ricchi -> far lottare nelle arene poveri vs zombie. Ma dopo che nell'arena arriva un lottatore con esperienza nel jiu-jitsu, che combatte tutto perfettino e che la folla odio alla follia e dopo che alcune guardie fanno surf sui suini, si scatena la rivolta tutti contro tutti. Maiali che volano di qua e di là, ricche signore che lanciano tavoli nell'arena (come nel wrestling televisivo insomma) e cani dal cuore grande, ma lo stesso capaci di vendetta.

Questo manga mi è piaciuto abbastanza. È molto ironico e i disegni sono conformi alla storia, all'atmosfera, alla velocità col quale tutto accade.

Unica cosa: avrei voluto sapere di più sul Principe.

Monday, August 29, 2022

La paziente silenziosa - Michaelides

 


Di solito non leggo thriller, però questo titolo è stato caldamente consigliato in un gruppo fb di cui faccio parte e del cui gusto letterario mi fido ciecamente.

Allora ho detto "Dai, dagli una chance anche se è un thriller!". La trama mi sembrava avvincente, ma anche se ero certa di comprarlo, non ero del tutto certa di leggerlo 

Una volta in Italia ne ho approfittato e ne ho comprata una copia direttamente in libreria. E devo dire che son stata fortunata perché nemmeno un mese dopo mia mamma non ha trovato una copia cartacea da nessuna parte nella nostra città °A°

Ecco la trama:

Solo lei conosce la verità. Solo lui può farla parlare. Alicia Berenson sembra avere una vita perfetta: è un'artista di successo, ha sposato un noto fotografo di moda e abita in uno dei quartieri piú esclusivi di Londra. Poi, una sera, quando suo marito Gabriel torna a casa dal lavoro, Alicia gli spara cinque volte in faccia freddandolo. Da quel momento, detenuta in un ospedale psichiatrico, Alicia si chiude in un mutismo impenetrabile, rifiutandosi di fornire qualsiasi spiegazione. Oltre ai tabloid e ai telegiornali, a interessarsi alla «paziente silenziosa» è anche Theo Faber, psicologo criminale sicuro di poterla aiutare a svelare il mistero di quella notte. E mentre a poco a poco la donna ricomincia a parlare, il disegno che affiora trascina il medico in un gioco subdolo e manipolatorio.

Se state pensando "ah vabbé il solito thrilleruccio psicologggico" vi sbagliate, ma solo di un pochino: la parte psicologica c'é ed è purtroppo (a mio modesto parere) fatta male, dannosa per il lettore e in qualche modo difficile da far quadrare col mondo reale, peró non è il "solito", i colpi di scena ci sono, i personaggi potrebbero essere tutti colpevoli, o forse solo uno, o nessuno, o lo scrittore stesso, insomma mentre lo si legge, sembra di essere la palla in una partita di pallavolo, non si sa mai quando arriva la prossima schiacciata e da chi! Il finale a me è piaciuto moltissimo! Non è un finale aperto (per fortuna!) ed resta fedele alle aspetattive del lettore secondo me (doppio per fortuna!).

Sunday, August 21, 2022

La ragazza del convenience store - Sayaka Murata

 La trentaseienne Furukura Keiko è single e molto introversa. È sempre stata una ragazza strana, ragion per cui ha deciso di provare a conformarsi alle aspettative della società e della famiglia abbandonando gli studi per lavorare in un konbini, un piccolo convenience store giapponese aperto 24/7.
È qui che è impiegata da diciotto anni, con un contratto part-time. I suoi genitori e le poche amiche d’infanzia sono preoccupati per lei e sperano che presto o tardi possa sistemarsi e mettere su famiglia. Keiko, però, sembra incapace di adeguarsi alla norma, si è sempre comportata “in modo diverso”, per usare un eufemismo. Ed è con questo spirito anticonformista che paradossalmente affronta ogni cosa nell’universo circoscritto del konbini, al quale si consacra nella maniera più assoluta. Il suo posto nel mondo lo ha trovato proprio qui, dove tutto accade come se fosse scritto in un manuale ed è sufficiente attenersi alle regole per essere efficiente, la migliore commessa possibile. Finché non incontra Shiraha, un nuovo e strambo collega trentacinquenne in cerca di moglie, il quale è convinto che il mondo si sia fermato all’epoca preistorica…
Per Keiko potrebbe trattarsi dell’occasione per lasciare il suo amato konbini e creare finalmente una famiglia, soddisfacendo le aspettative dei suoi cari? O il mondo del konbini, con le sue precisissime regole e il suo singolare valore simbolico, avrà la meglio?

 

Furukura, la protagonista, sarebbe la nuova Ted Bundy se le si desse l'opportunità di essere semplicemente se stessa, ma fortuna vuole che la società giapponese sia un inferno se sei fuori dalla norma o hai disgraziatamente superato i trentanni senza avere un compagno (con un lavoro a tempo indeterminato).

Saturday, May 14, 2022

Cattedrale di Raymond Carver

Di tutti i racconti di questa raccolta "Cattedrale" è l'unico ad essermi piaciuto. Non ho capito perché tutti i personaggi femminili siano..oserei dire nevrotici D: persino in Cattedrale la donna è gentilissima con l'ospite, mentre col marito (che ama) sembra una tigre inferocita °A° è vero che ha paura di essere messa in imbarazzo, però i suoi modi e il tono sono del tutto esagerati per il contesto. Ma ho notato che anche le azioni svolte dalle donne sono in qualche modo o strane o innaturali. 

Il racconto Cattedrale mi è piaciuto davvero tanto. Parla di questa coppia che ha come ospite un signore cieco (migliore amico di lei) da poco diventato vedovo. Il marito non è contento di questa amicizia così stretta e intensa, ma tiene le sue considerazioni (poco carine, anzi diciamo pure offensive) per sé e cerca di essere cordiale. Proprio loro due durante la serata sono quelli che legano di più e vivono un'esperienza molto intensa. La prima parte è normale/divertente, mentre la seconda parte e con essa il finale è più intensa e va dritta al cuore.

Saturday, February 19, 2022

Frasi tratte da "Io sono la grondaia" - Gustavo Adolfo Rol

Gustavo Adolfo Rol (Torino, 20 giugno 1903 – Torino, 22 settembre 1994) è stato un sensitivo italiano.

La preghiera e la lettura del Vangelo erano parte della quotidianità del Dottor Rol. Dio è sempre stato presente in ogni istante della sua vita e i suoi esperimenti sono sempre stati finalizzati al bene del prossimo. 

Dio è ovunque, anche dentro di noi e noi siamo parte di Dio. Come tali possediamo immensi poteri a patto che sappiamo scrollarci di dosso i nostri interessi personali e tutta la materialità di cui siamo intrisi. Il Dottor Rol ha intuito questa verità e l'ha messa in pratica. Egli amava definirsi "la grondaia" che convoglia l'acqua che cade sul tetto, cioè una forza di cui riteneva di essere soltanto il canale.  

# Lo spirito intelligente, posseduto da ciascuno di noi, è quel "quid" che compendia tutto quello che noi siamo e sa tutto del presente, passato e futuro, e rimane sulla terra anche dopo la morte a prova dell'esistenza di Dio. Lo spirito intelligente di ogni uomo è legato ai suoi predecessori. Così non è impossibile pensare che il nostro spirito intelligente possa risalire attraverso la catena di discendenza al tempo passato, venendo a conoscenza di nozioni che sono il risultato di tutte le funzioni che hanno contribuito a formarlo.

Lo spirito intelligente non è da confondere con l'anima, la quale è immortale e dopo la morte torna a Dio.

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luglio 1927

[...] potessero leggere sulle pagine del mio viso la nera miseria della mia anima e la triste solitudine del mio cuore.

È così che mi sento immensamente solo ed immensamente  infelice. Tutto ciò a cui credo cade intorno a me, a poco a poco, come altrettanti fiori recisi dal coltello dell'esperienza e della verità.

L'amore è l'unico bel fiore che resiste al filo di questa lama, perchè intangibile, fatto com'è di sospiri e di sentimenti, non m'è dato di averlo, perché non so, non posso afferrarlo. Perché non posso prenderlo. Perché sono cieco: i miei occhi sono pieni di lacrime.

È così che io cammino adagio adagio verso quella fine che non viene mai, incompreso da tutto e da tutti, trascinando meco il peso di un'osservazione infelicemente esatta, d'una bontà che rasenta la pazzia.

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luglio 1929

Io credo, se qualcuno m'abbracciasse, potrebbe sentire il silenzio immenso che c'é nella mia anima.

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Torino 1942

Giungo a Torino e apprendo il grave lutto che ha colpito la sua famiglia. Non posso scriverle parole di cordoglio ma piuttosto subito dirle: non si addolori, ma tenga ben alto il cuore!

La sua adoratissima mamma è felice ed è viva di una vita incorruttibile. 

L'impossibilità di poterla vedere, d'intrattenerci  con essa, non è consentito ai pochi sensi che possediamo. Tutto ciò ci fa credere una dolorosissima e definitiva separazione, mentre invece non si tratta che di una modesta questione di tempo, addirittura ridicola di fronte agli anni che quaggiù se ne vanno così in fretta...

Bisogna credere in quel che Dio ci ha promesso ma, anche se Dio non esistesse, la certezza in una sopravvivenza fisica e spirituale deve essere incrollabile perché troppi segni ce la lasciano intendere. E poi non è possibile che tanti meravigliosi e sublimi sentimenti vadano a finire nel nulla dopo che hanno potuto sopravvivere agli egoismi, agli errori, ai dubbi, ai timori e a tutte le debolezze di cui la vita è colma!

Il dolore e lo sconforto che ci prendono nel vedere allontanarsi da noi le persone care ci appaiono come una spaventevole ingiustizia, ma qui, arriva la voce di Gesù ed interviene a rassicurarci ed a garantirci che ogni ingiustizia verrà riparata.

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~ Dalle Poesie ~

e le voci rispondono, sommesse: "Cosí sia!".

"Non ti scordar di loro" - è di pietà, è di affetto.

Questo bel sentimento che ognuno ha in fondo al petto:

Il Signore ha voluto che un po' di pace apporti

nel cuore degli uomini il pensiero dei morti!

Le preghiere continuano ed il fuoco sonnechia

nell'angusto camino la brace adagio invecchia,

finisce, e si riprende l'Ave Maria

e le voci rispondono sommesse "Così sia!".


~ Dai Pensieri ~

Proverai la gioia immensa di aver tutto nel nulla e di aver nulla nel tutto. Dimenticherai te stesso e farai della tua ombra un raggio di luce. 

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Sono tutte casualità, ma se in esse questa creatura trova una "ragione" a tanti suoi problemi, allora ... chissà, sono casualità che fanno parte di un "sistema" altissimo dove la casualità diviene legge.

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Wednesday, February 9, 2022

Leggendo "Strangers" di Taichi Yamada #1

 

Photo by Sasha Freemind on Unsplash


Come colonna sonora per questo libro ci starebbe benissimo "Mad World" di Gary Jules ☆彡

Questo libro volevo leggerlo davvero da tanto tempo, ma era introvabile T_T Poi un bel giorno il cielo ha voluto farmi un regalo e ho visto che era stato ristampato  

È un libro molto scorrevole e di appena 200 pagine.

Qui di seguito trovate i miei appunti di lettura.

#1

Il protagonista, divorziato da poco, si è trasferito nell'appartamento che prima fungeva solo da ufficio. L'edificio in cui si trova è immenso e sembrerebbe che tutti gli appartamenti vengano usati come uffici, così che la notte lui è l'unico a trovarsi ancora lì. 

Sul protagonista apprendiamo anche che è rimasto orfano fin da bambino ed è stato cresciuto da parenti amorevoli che però non potevano colmare la sua tristezza e la sensazione di non avere radici.

All'inizio per il protagonista non è facile adattarsi al rumore della strada che non cessa nemmeno nelle ore più notturne, ma dopo un paio di giorni si è già abituato e anzi, glisembra tutto fin troppo silenzioso d'improvviso. 

But now it had reached the point where the building seemed altogether too quiet, and I had to wonder where my own senses were leading me.

This feeling of too much quiet first came over me on a night near the end of July as I sat working at my desk a little after eleven. A chill ran down my spine, and I felt as though I were suspended in the middle of a vast dark void, utterly alone.

[...] I stopped turning pages and listened. Through the roar of traffic I strained to capture some other recognizable sound. I could hear nothing.

Ovviamente essere da solo in un edificio del genere inizia a renderlo inquieto.

So I'm the only one here, I thought as I went inside. I'm the only one left in the entire building.

Even though I still could not be completely sure, part of me actualy wanted to think so. I walked across the lobby to a sofa set against the wall and plopped down heavily. It did feel a little psooky to think that I was all alone in such a large building late at night but it was also liberating - as if I had returned to my childhood and its innocent, exciting sense of freedom.

Mentre se ne sta sul divanetto si apre il portone ed entra una donna sulla trentina che va dritta all'ascensore.

#2

Monday, February 7, 2022

Leggondo "Denaro falso" di Tolstoj #4

Qui di seguito trovate i miei appunti di lettura, quindi anche spoiler u_u

Lista dei personaggi in ordine di apparizione:

Ivan Mironov: contadino.

Vasìlij: portiere nel palazzo dove sta il negozio di fotografia.

Gheràsim: ragazzo fatto ladro di cavalli da Ivàn Mirònov.

Stjepàn Pelaghèjuskin: contadino dalla vita tragica, come quasi ogni personaggio di questo libro.

Màrja Semjònovna: donna sulla cinquantina che porta il peso di un'intera famiglia di ingrati.

Riassunto: capitoli 1-4, capitoli 5-8, capitoli 9-12, capitoli 13-16, capitoli 17-20, capitoli 21-2 (parte seconda), capitoli 3-6 (parte seconda), capitoli 7-12 (parte seconda), capitoli 13-20 (parteseconda)).

13

In questo capitolo ritroviamo il caro Vasìlij 😒 Dopo un periodo passato a fare il mendicante, trova lavoro come guardiano di un frutteto. La sua vita ritorna a essere bella: 

Sdraiato tutto il giorno sulla paglia fresca e odorosa, accanto a mucchi di mele d’estate e d’inverno che odoravano ancor più della paglia, fischiava e cantava, guardando che i ragazzi non venissero a pigliar le mele. E di cantare canzoni Vasìlij era maestro. E aveva una bella voce. Venivano dal villaggio delle donne e delle ragazze per le mele. Vasìlij scherzava con loro, a quelle che gli piacevano dava più o meno mele in cambio di uova o di copeche – e di nuovo si sdraiava, e si moveva soltanto per far colazione, desinare e cena. 

Vasìlij è bravo nel suo lavoro, ma non perde il vizio del rubare. Il suo alloggio non dista molto dalla casa del padrone e vede così la vita dei ricchi e ne rimane sempre più affascinatom tanto che inizia a pensare a un modo su come mettere le mani su tanti soldi. 

Friday, February 4, 2022

Leggendo "Denaro falso" di Tolstoj #3

Lista dei personaggi in ordine di apparizione:

Fjodor Michajlovič Smokòvnikov: direttore dell'intendenza di finanza; padre di famiglia super scorbutico e con facile inclinazione ad alzare la voce se non va tutto come vuole lui.

Mitja: figlio 15enne di Fjodor Michajlovič, un bravo ragazzo che fa scelte discutibili con l'aiuto di amici altrettanto discutibili. Ha un fratellino (Pétja) di due anni. Non sopporta il padre da cui si sente represso e incompreso.

Zènja Jevghènij Michajlovič: proprietario del negozio di fotografia e cornici.

Ivan Mironov: contadino.

Vasìlij: portiere nel palazzo dove sta il negozio di fotografia.

Pjotr Nikolàjevič: imprenditore agricolo di grande successo. Altri fatti random che sappiamo di lui: è quasi cieco; ha lavorato come impiegato per le dogane; ha circa 18mila rubli da parte.

Pètka: uno degli operai di Pjotr Nikolàjevič

Prokòfij Nikolàjevič: altro operaio di Pjotr Nikolàjevič.

Màrja Vasìljevna: lavora al negozi di foto; è la moglie di Zènja Jevghènij Michajlovič

Michaìl Vvedjèskij: professore di religione di Mitja.

Riassunto: capitoli 1-4, capitoli 5-8, capitoli 9-12, capitoli 13-16, capitoli 17-20, capitoli 21-2 (parte seconda), capitoli 3-6 (parte seconda), capitoli 7-12 (parte seconda), capitoli 13-20 (parteseconda)).

Scopriamo di più sul passato del portiere Vasìlij: ha lasciato tre anni prima il villaggio per la città, è sposato ma la moglie é rimasta al villaggio e lui la tradisce senza scrupoli. Vasílij è un topolino di città e il solo pensiero di tornare a vivere al villaggio lo distrugge. Dopo aver incassato i 10 rubli per giurare il falso al processo, il brivido del crimine non lascia più Vasìlij che inizia a rubare negli appartamenti del palazzo dove fa il portiere. Fa l'errore di rubare anche nell'appartamento di Zènja che lo licenzia. 

9

Apriamo le porte a un nuovo personaggio: Pjotr Nikolàjevič imprenditore agricolo. Durante la notte mentre la guardia Pétka se la dorme della grossa, tre cavalli vengono rubati. Pjotr è distrutto T_T ha paura di quello che possa succedere ai cavalli. Grazie al suo potere e alla sua influenza riesce a mobilitare tutto il paese per cercare i cavalli. Purtroppo non li trovano.

Tuesday, January 25, 2022

Leggendo "Denaro falso" di Tolstoj #2

Lista dei personaggi in ordine di apparizione:

Fjodor Michajlovič Smokòvnikov: direttore dell'intendenza di finanza; padre di famiglia super scorbutico e con facile inclinazione ad alzare la voce se non va tutto come vuole lui.

Mitja: figlio 15enne di Fjodor Michajlovič, un bravo ragazzo che fa scelte discutibili con l'aiuto di amici altrettanto discutibili. Ha un fratellino (Pétja) di due anni. Non sopporta il padre da cui si sente represso e incompreso.

Màchin: studente coi baffi e compagno di scuola di Mitja. Ha un'idea criminale dopo l'altra.

Zènja Jevghènij Michajlovič: proprietario del negozio di fotografia e cornici.

Ivan Mironov: contadino.

Vasìlij: portiere nel palazzo dove sta il negozio di fotografia.

Riassunto: capitoli 1-4, capitoli 5-8, capitoli 9-12, capitoli 13-16, capitoli 17-20, capitoli 21-2 (parte seconda), capitoli 3-6 (parte seconda), capitoli 7-12 (parte seconda), capitoli 13-20 (parteseconda)).

#5

Dal professore c'é tutta una festicciola con tanto di buffet. La moglie di Zenja si siede a un tavolino e gioca a carte con alcuni invitati. A un certo punto arriva quel cuore di pietra di Zènja e tutto allegro va dalla moglie a dirle che è tutto a posto, ha dato via l'assegno falso. Più precisamente l'ha usato per comprare della legna dal contadino Ivan Mironov e ha anche ricevuto 8,50 rubli di resto. :D la disonestà.. 

Leggendo "Denaro falso" di Tolstoj

Lista dei personaggi in ordine di apparizione:

Fjodor Michajlovič Smokòvnikov: direttore dell'intendenza di finanza; padre di famiglia super scorbutico e con facile inclinazione ad alzare la voce se non va tutto come vuole lui.

Mitja: figlio 15enne di Fjodor Michajlovič, un bravo ragazzo che fa scelte discutibili con l'aiuto di amici altrettanto discutibili. Ha un fratellino (Pétja) di due anni. Non sopporta il padre da cui si sente represso e incompreso.

Màchin: studente coi baffi e compagno di scuola di Mitja. Ha un'idea criminale dopo l'altra.

Zènja Jevghènij Michajlovič: proprietario del negozio di fotografia e cornici.

Ivan Mironov: contadino.

Vasìlij: portiere nel palazzo dove sta il negozio di fotografia.

Riassunto: capitoli 1-4, capitoli 5-8, capitoli 9-12, capitoli 13-16, capitoli 17-20, capitoli 21-2 (parte seconda), capitoli 3-6 (parte seconda), capitoli 7-12 (parte seconda), capitoli 13-20 (parteseconda)).

#1

Fjodor Michajlovič riceve una lettera dal governatore in cui viene accusato di essersi comportato disonestatamente. Fjodor gli risponde per le rime, torna a casa furioso per questo affronto e scarica la sua rabbia sul figlio Mitja, la cui unica colpa è stata quella di chiedergli la mancia più l'anticipo sulla prossima. Il padre gli dà una cedola di 2,50 rubli, che sarebbe la sua mancia normale, e gli fa una predica lunga una pagina sul perché non gli dà nessun anticipo sulla prossima. Il figlio lo chiama tirchio, lui lo chiama sciupasoldi. Mitja però ha bisogno di quell'anticipo perché giorni prima il suo amico Pétja gli aveva prestato i soldi per compare un biglietto per il teatro e adesso gli servono indietro.

Friday, January 21, 2022

Carne – Ruth L. Ozeki

 

Questo libro l’ho trovato per caso. La copertina mi é piaciuta subito e anche se la trama invece non mi attirava affatto, ho deciso di prendere questo libro e dargli una chance. Beef” di Ruth L. Ozeki in italiano è uscito con il titolo “Carne” e purtroppo al momento è fuori stampa.

La Storia: La storia di due donne che, a migliaia di chilometri di distanza, combattono una guerra di liberazione contro lo stesso nemico. Da una parte Jane, che una volta scoperto con quale indifferenza l’industria alimentare avvelena i suoi consumatori, sogna di poter rivelare l’abuso di ormoni nell’allevamento dei bovini, proprio con il suo programma televisivo sponsorizzato dalla BeefExport. E nel mentre dall’altra parte dell’oceano c’é Akiko, moglie del responsabile marketing della BeefExport, costretta a una resistenza passiva contro un marito che le impone di mangiare carne per irrobustirsi e dargli un figlio.
A volte sarei voluta entrare nel libro per aiutare Akiko contro quell’uomo cosí impossibile!

Nello specifico: Jane diventa regista di “My American Wife”, un programma di ricette rigorosamente a base di carne, fatto per incentivare l’esportazione di carne dagli U.S.A. in Giappone. Nel libro troviamo anche il confronto tra due culture opposte (statunitense e giapponese).


Quello che fanno gli allevatori da decenni per mantenere gli standard richiesti di produzione della carne e dei dollari da guadagnare é quasi da film horror: animali riempiti di ormoni (illegali e causa negli uomini di morte, tumori, infertilitá e molto altro) e antibiotici (!), che vengono sfamati con carne dei loro simili, vecchi giornali, spazzatura ecc.


Ben presto il libro, a prima vista leggero, diventa drammatico e una pagina tira l’altra..lo si vorrebbe leggere tutto d’un fiato! Si legge velocemente sia per l’interesse che suscita che per la scrittura facile. Affronta molti problemi: non li risolve ma ce li rammenta e forse pensandoci su si può arrivare ad una presa di coscienza su alcune delle cose che ci circondano. I temi toccati sono molti e anche forti: razzismo, aborto, violenza sessuale e ovviamente, come da titolo, il mondo dietro il business della carne.

Il Piccione – Süskind

 Il piccione è un racconto ambientato nell’arco di ventiquattro ore, in cui la tranquilla (maniacale) vita di un cinquantenne viene stravolta dallo sguardo vuoto di un piccione. <(°)
Quando gli accadde il fatto del piccione, che sconvolse la sua esistenza da un giorno all’altro, Jonathan Noel aveva già più di cinquant’anni, dietro di sé un intervallo di tempo di vent’anni circa totalmente privo di eventi, e mai avrebbe prima pensato che potesse ancora accadergli qualcosa di fondamentale se non, un giorno, dopo la morte. E così gli andava benissimo. Infatti non amava gli eventi, e odiava addirittura quelli che turbavano l’equilibrio interno e sovvertivano l’ordine esterno del quotidiano.

SE UNA MATTINA D’ESTATE UN PICCIONE…


Jonathan Noel e’ un uomo semplice, senza grandi pretese se non quella di vivere pacificamente la sua vita. Lavora come guardia giurata in una banca, socializza poco e niente, non fa del male a nessuno. E’ una persona corretta, onesta ed il suo modesto vivere viene coronato prendendo in affitto una piccola camera, che lui rende il piú comoda possibile e per mezzo della quale si ritiene assolutamente soddisfatto: un lavoro, la sua privacy, rincasare la sera con la sua cena.


Poi una mattina apre la porta per recarsi alla toilette in corridoio e chi trova: un piccione. E qui inizia il delirio che aumenta di pagina in pagina.


La paura della vita stringe le sue mani sul collo di Jonathan sempre di piú fino al momento in cui nota che sono le sue di mani a stringere. Questo grazie alla nuova paura verso il piccione. Jonathan prende in qualche modo coraggio.


E’ un libro strano che non mi ha detto nulla purtroppo. Complimenti a Süskind perché del niente assoluto ne ha fatto una storia u_ú Se mi mettessi io a descrivere cosí le mie giornate, avrei giá la libreria piena. Devo dire peró che Süskind é riuscito a farmi calare nell’ansia nevrotica del protagonista.


Mi ha ricordato tanto Kafka coi suoi racconti in cui succede l’inenarrabile, l’inaspettato per eccellenza e il tutto viene raccontato alla stregua di un incubo. E mi ha ricordato anche “Lo Straniero” di Camus in cui anche lí il personaggio vive un forte cambiamento che peró alla fine non cambia nulla (in pratica si inizia e finisce allo stesso modo). Perció state attenti la mattina quando aprite gli occhi, un piccione potrebbe giá stare in cucina a farvi il caffé.

Unknown friends #1

 

Non faccio collezioni vere e proprie, ma mi piace avere tappi di bottiglia di colore diverso nel cassetto. Prima di uscire di casa di solito ne prendo su uno in base al colore che puó passare meglio alle attività che mi aspettano fuori casa.

Ho diversi mazzi di tarocchi, ma se noto che non uso più un mazzo per molto tempo o magari non mi piace più come prima, allora lo regalo. Questo lo faccio anche con i libri.

Cerco di avere solo cose che voglio davvero e nella quantità che mi serve. Penso che in questo modo le cose possano emergere fino alla superficie della mia vita e io mi vedo circondata di ciò che mi piace.

Vedere uno spazio per me non significa doverlo riempire, metterci qualcosa, mi piace lasciare pareti bianche così che sia la mia immaginazione a rendere quello spazio completo e sempre diverso.

Look at an object, a commitment, a habit.
Does it bring tranquility or increase your well-being?
If not, let it go!