Sunday, January 15, 2017

{Recensione} Cronaca di una morte annunciata - Gabriel Garcia Márquez

La storia è molto semplice: Santiago Nasar deve morire e lo sa tutto il paese. Questo si divide tra coloro che evitano di agire, perchè confidano sull'azione altrui e coloro che, pur facendo del loro meglio per cambiare le cose, vengono irrimediabilmente ostacolati dal fato: l'inevitabilità del destino sembra essere una cappa prepotente che aleggia su Manaure.

Ho avuto difficoltá a portare avanti questa lettura. Anche se si tratta di un romanzetto l'ho trovato molto poco scorrevole e poco coinvolgente.

Nel primo capitolo si parla della morte di Santiago e nei seguenti quattro si riavvolge la matassa per ricostruire in maniera dettagliata la serie di eventi che l'hanno provocata, soffermandosi talvolta su un quadretto particolare di vita o sul passato di un personaggio rilevante.

Una storia molto breve, un po' strana, ma con immagini estremamente forti. A me verso fine libro é venuto male a leggere il dettagliato omicidio di Santiago. 

Ho altri due libri di Marquéz che vorrei leggere volentieri. Speriamo siano meno cruenti!

Se avete letto anche voi questo libro, fatemi sapere nei commenti qui sotto come lo avete trovato!

A presto,
Beatrice


Saturday, January 14, 2017

Le Solitarie - Ada Negri

Si tratta di una raccolta di racconti che hanno come tema la condizione femminile tra fine Ottocento e inizio Novecento descritta dall’autrice attraverso memorabili ritratti di donne, raccontati con poeticità e vigore. 

Confessioni
Rimorso: che triste! La donna protagonista non riesce a perdonarsi. Sacrifica la sua saluta mentale e fisica pur di non ferire i suoi cari. 
In una città straniera, sotto il denso frascame odoroso del chiosco d'un giardino d'albergo, mentre un'inquieta notte d'estate nascondeva le sue stelle dietro veli ondeggianti di nuvole, io ebbi da una donna una confessione terribile.
Timida e quasi paurosa grazia di movimenti, ella evocava in me l'immagine di quelle lettere d'amore delle quali il tempo ha reso pallido l'inchiostro e pressoché illeggibili i caratteri. Sono spente; ma qualcosa sopravvive in esse: il profumo, il mistero d'una storia vissuta.
Gelosia: sono rimasta di stucco alla reazione di lui quando lei confessa del tradimento. Un racconto di una veritá annientante.

L'Assoluto: questo racconto é bellissimo ma anche molto difficile.

Clara Walser:
Udite, che vento? È la tormenta del nord: avremo la neve, a Natale, L'amate, voi, la festa di Natale? No? Vi capisco. Non siete ancora liberata. Io l'amo ormai non piú per me, ma per gli altri. Ed è cosí che bisogna amarla. La passerò quest'anno a Eriswil, un piccolo villaggio del cantone di Berna, che ora s'è già tutto incappucciato nel suo mantello di neve.
Non sapevo nulla di lei; eppure sapevo tutto. Per lo spazio breve e infinito di qualche ora, un'anima mi si era denudata dinanzi, lasciando in ombra il suo dolore per non mostrarmi che la sua vittoria.
Storia di una taciturna: una storia bellissima che ha saputo addirittura commuovermi.

Il Denaro
La solitudine si animava per lei d'immagini, di figurazioni vivissime: era piú vibrante, piú parlante
d'una folla. 
Tutto era vita. Anche la morte. Nulla era occulto. La materia era trasparente.
E quelle pagine che scriveva, febbrilmente, la notte, mentre gli spiriti del giardino entravano dal balcone per tenerle compagnia, nessuno le avrebbe vedute. E il sole avrebbe continuato a splendere e l'erba a spuntare e le stelle a fiorire nel cielo e i fiori a costellare le aiuole e l'infinita varietà degli attimi cosmici a svolgersi nello spazio e nel tempo...
Tale era la passione, che alcune volte, in una stretta folle, avevano creduto di entrar nella morte, come in una seconda esistenza di felicità senza fine.

Monday, January 9, 2017

{Le Solitarie} L'Incontro - Ada Negri

In questo racconto la depressione di Maria Chiara é palpabile. La tristezza, fattasi liquido pesante e scuro nelle sue vene, la spinge al Naviglio sussurrandole parole di morte. Nessuno si salva da solo.

— Anche lei, signorina, vuol morire?
— Sí.
— Non ne vale la pena, signorina. Da circa un mese io torno qui tutte le sere, coll'intenzione di finirla con la vita. Guardo l'acqua, penso che è fredda, e mi dico: dopo non c'è piú niente... perché non c'è piú niente, ne stia pur sicura. E mi dico: ancora un giorno! Chi sa che il nuovo mattino non mi porti quel tal dono essenziale che mi faccia amare la vita... Cosí, tiro avanti. Siete sola? non avete nessuno, voi? (le dava del voi, adesso). Siete sola, come me?
Credete al destino? Era scritto che noi dovessimo incontrarci sulle soglie della morte, per continuare, insieme la vita. Venite con me.