Wednesday, November 30, 2016

{Le Solitarie} Nella Nebbia - Ada Negri

É una storia fatta quasi di poesia. Ci parla della vita a metá di Raimonda. Una ragazza dal viso sfregiato che si ritrova, come in un sogno, improvvisa ladra di baci.
Vi sono tragedie che afferrano una creatura in piena bellezza, in piena felicità, in piena azione; e l'incalzano e la premono come volessero proprio ucciderla: poi la lasciano, a terra, inerte, uno straccio, ma libera: ed ella a poco a poco si riconosce, si ritrova intatta, riprende a vivere, a gioir delle forze naturali, a respirare energia e speranza, quasi che nulla fosse avvenuto. Vi è, invece, la tragedia muta, sorda, costante, fissa, che ha l'inesorabilità d'un cancro. Non v'è scampo contro di essa.

Questo per me é il racconto piú bello della raccolta "Le Solitarie". É pura poesia.

Buona serata,
Beatrice.

Tuesday, November 29, 2016

{Le Solitarie} Il Posto dei Vecchi - Ada Negri

Questo racconto si trova nella raccolta "Le Solitarie" di Ada Negri. 

Si tratta evidentemente di un racconto biografico, perché c'é Feliciana cucitrice (come la madre di Ada) e Gigi vetturino amante del vino che lascia lo stipendio all'osteria (come il padre di Ada).

La storia é tristissima e mi ha fatto pensare a quanto le cose siano cambiate oggi. Ho anche ripensato a "Un medico in famiglia" dove grazie a una buona e solida situazione econimica vivono tutti insieme proprio come una grande famiglia. Quante persone son passate per Casa Martini! 

Comunque tornando alla storia della Negri per me ci vuole dire: si nasce soli, si muore soli. Certo é straziante leggere della cattiveria nata dalla povertá.

Un racconto molto bello anche se parecchio triste. Mi ha messo addosso malinconia e ricordato tanto Ursula di Marquez in "Cent'anni di Solitudine".

Buona serata,
Beatrice.

Monday, November 28, 2016

{Racconto del Mese} Gli adolescenti - Ada Negri

Ogni mese sul forum di lettura Le Notti Bianche scegliamo e leggiamo insieme un racconto per poi discuterne insieme. 

Quello scelto per Novembre é "Gli Adolescenti" di Ada Negri.

Che dire..é un racconto molto dolce con alle spalle uno scenario fatto di urla e sofferenza interiore. 

Famiglie spaccate, in cui litigi e urla fanno parte del quotidiano. 
Le due voci avversarie giungevano sino alla camera della fanciulla, urtandosi come spade aguzze, già insanguinate in punta, nel pugno di esperti duellanti. Quella dell'uomo, bassa, ostinata, senza alzarsi mai di tono ripeteva accuse ed ingiurie d'una trivialità che offendeva persino l'aria e le pareti. Quella della donna saliva e scendeva a sbalzi, scoppiava in stridule risate convulse, a volte netta e crudele in frasi che si piantavano, sillaba per sillaba, nel cuore nemico, chiodi in un muro: a volte gutturale, morente, soffocata nella gola da una mano di ferro.
Ignorati dai rispettivi genitori, che hanno dimenticato il loro ruolo di guida, i due adolescenti innamorati, Antonella e Petruccio, vogliono un rapporto diverso dall'amore che conoscono, vogliono un rapporto fatto di armonia e stabilitá. 
Intorno, tutto era appena nato. Un pettirosso li guardava, da un ramo di mandorlo. Un ragazzetto passò, col grembialino pieno di bacche vermiglie. Aromi a zaffate, d'una dolcezza amara, venivano dal traboccante rigoglio delle glicini. Da qualche nuvola, a capriccio, cadevano rade, intermittenti gocce.
La giovane coppia scopre peró che il loro atteggiamento e ideale di futuro insieme non si discosta di molto da quello delle proprie famiglie. Discutono e subito l'eco delle urla mattutine si fa strada nei loro ricordi. Segue un finale dolcissimo:
L'animo d'entrambi era consolato: era una foglia nuova, che brillava al sole, ancora tutta intrisa di pioggia.
Questo racconto mi é piaciuto molto e leggeró presto anche gli altri presenti nella raccolta "Le Solitarie".  


Buona serata,
Beatrice.

Sunday, November 27, 2016

{Moby Dick} Capitolo IX - La Predica

Qui diventa divertente!

Padre Mapple si alzò, e con un tono autorevole ma cortese e modesto ordinò al pubblico sparso di riunirsi. «Banda dritta, laggiù, tutti a babordo. Banda sinistra a tribordo! In mezzo, in mezzo!»

Tutti si spostano. E la predica piú marineresca di sempre ha inizio:

Con lunghe e solenni cadenze, come il continuo rintocco della campana su una nave che affonda in mezzo alla nebbia, proprio con un tono così cominciò a leggere l'inno che segue; ma verso le ultime strofe cambiò voce, e scoppiò in uno scampanio di gioia e di esultanza: Le costole e gli orrori dentro la balena m'inarcarono addosso un buio sinistro, tutte le onde di Dio fluttuarono nel sole sprofondandomi giù verso il giudizio. Vidi aprirsi la strozza dell'inferno con dentro pene, infinite tribolazioni; solo chi le ha provate può parlarne; e io precipitavo nella disperazione. 
Nell'angoscia nera chiamai il mio Dio, se mio ancora lo potevo pensare, Egli chinò l'orecchio ai miei lamenti e la balena non mi tenne più in carcere. Egli corse rapido a darmi aiuto come portato da un radioso delfino; tremenda ma fulgida come un lampo brillò la faccia del mio salvatore Iddio.
Il mio canto ricorderà per sempre quell'ora terribile, quell'ora piena di gioia: ne dò la gloria al mio Signore, Sua è la potenza e la misericordia.

Saturday, November 26, 2016

{Moby Dick} Capitolo VIII - Il Pulpito

Il cappellano Marple entra finalmente! Costui é un vecchio marinaio e ramponiere e raggiunta una certa etá ha deciso di lasciare la vita in mare per il sacerdozio. Peró..peró..il mare non ha lasciao lui e cosí ha abbellito la cappella a una sorta di nave. 




Vediamola da piú vicino:

- Il Pulpito: é cosí alto che l'architetto, su consiglio di padre Mapple, l'ha ultimato senza scala, usando per surrogato una scaletta di legno a piombo, come quelle che si usano in mare per salire da una barca a bordo di un bastimento.

- Un bel paio di guardamani di lana rossa per questa scaletta: 
Fermandosi un momento ai piedi della scala, e afferrando con tutte e due le mani i pomi ornamentali del corrimano, padre Mapple dette un'occhiata in su, e poi con una destrezza da vero marinaio, ma sempre pieno di rispetto, si tirò su a forza di mani come se si arrampicasse sulla coffa di maestra della sua nave.
Le parti a perpendicolo di questa scala erano di cavo rivestito di panno e solo i piuoli erano di legno, sicché a ogni scalino c'era una snodatura. A prima occhiata non mi era sfuggito che queste giunture, adatte senza dubbio su una nave, parevano inutili nel caso presente. Non mi aspettavo infatti di vedere il padre Mapple, non appena in cima, voltarsi con flemma e sporgendosi dal pulpito tirare su la scaletta deliberatamente, un piolo dopo l'altro, finché tutto l'attrezzo non fu ritirato.

- Lo sfondo:
Il muro alle spalle del pulpito era abbellito da una vasta pittura rappresentante una valorosa nave che teneva testa a un uragano terribile, sopravvento a una costa di rocce nere e frangenti bianchi come neve. Ma in alto, sopra la nuvolaglia in fuga e i cumuli che rotolavano oscuri, fluttuava un'isoletta di luce da cui raggiava una faccia d'angelo; e questa faccia luminosa proiettava una macchia nettissima di splendore sulla tolda sballottata del legno.
Insomma una cappella in stile marino. Certo mi immagino il cappellano a ritirare la scaletta. Speriamo non spinga i peccatori in pasto agli squali :D

Al prossimo capitolo,
Beatrice

Friday, November 25, 2016

{Moby Dick} Capitolo VII - La Cappella

Il tempo era passato da un freddo sereno e pulito alla nebbia e al nevischio violento. Mi strinsi addosso il giaccone peloso di quel panno chiamato pelle d'orso, e mi apersi un varco tra la bufera cocciuta. Regnava un silenzio oppresso, rotto solo ogni tanto dalle strida della tempesta.

Ismael esce dalla locanda, dove ha pernottato e fatto appena colazione, per andare a fare un giro in centro u_u e perché no? Dopotutto fa solo un freddo cane fuori, ma nella locanda non hanno nemmeno i soldi per delle candele quindi tanto vale gelare fuori. u_ú 




La cappella si presenta giá tetra: al suo interno sulle pareti laterali ha delle lapidette di marmo in ricordo ai vari dispersi in mare il cui corpo probabilmente non sará mai trovato. 

Qui Ismaele fa un pensiero davvero molto toccante:

Voi che avete morti seppelliti sotto l'erba verde, che stando tra i fiori potete dire: Qui, qui giace il mio caro, voi non sapete che desolazione cova in petti come quelli. Che vuoti amari in quei marmi bordati di nero che non coprono ceneri! Che disperazione in quelle scritte immutabili! che privazioni mortali e infedeltà non volute in quelle righe che paiono rosicchiare ogni fede, e rifiutare la resurrezione a degli esseri morti chi sa dove, senza tomba. Invece di qui, queste lapidi, potrebbero stare benissimo nella caverna di Elefanta.

Beh che dire, ha ragione. Deve essere difficile sapere di una persona cara dispersa, non si sa se viva o morta, quale tragedia se l'é portata via. É l'incertezza ha logorare le anime dei fedeli raccolti nella cappella intenti a guardare quelle lapidette.

Sicuro, Ismaele, ti può toccare la stessa sorte. Ma non so perché, mi tornò l'allegria. Incentivi affascinanti all'imbarco, forse, buone probabilità di promozione. Come no: una lancia che si sfonda, e ho il brevetto d'immortale in tasca. 

E adesso si torna al filosofico:

Ho l'impressione che abbiamo travisato in maniera madornale questa storia della vita e della morte. Ho il sospetto che ciò che chiamano la mia ombra qui sulla terra, sia la mia sostanza vera. Ho l'idea che nel guardare alle cose spirituali siamo troppo come l'ostrica, che osserva il sole attraverso l'acqua, e ritiene quel liquido denso la più fine delle atmosfere. Credo proprio che il mio corpo sia soltanto la feccia della mia essenza migliore. In verità si prenda questo mio corpo chi vuole, se lo prenda pure, non è affatto me stesso. E allora tre evviva a Nantucket; e mi si sfondi pure la lancia, o mi si sfondi la pancia quando ha da essere, perché di sfondarmi l'anima neanche Giove è capace.

Ci vediamo presto col prossimo capitolo,
Beatrice 

Tuesday, November 8, 2016

Dracula - Bram Stoker

Questo fantastico romanzo ci riporta alla fine del XIX secolo. Tra carrozze e lettere all'amica del cuore si svolgono le avventure dei protagonisti.

"State a sentirli, i figli della notte! Questa è la loro musica!" "Basta l'inizio: con questo Jonathan Harker, procuratore legale in quel di Exeter, che arriva in Transilvania, e si trova immediatamente avvolto in un clima di mistero e di scongiuri, fino a che di notte, tra lontani lupi che ululano e cavalli dalle narici infuocate, arriva in un castello dove un signore vestito di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi... e il gioco è fatto! Impossibile uscire da quel clima, impossibile allentare la tensione, e non seguire con ansia partecipe la sorte di quei personaggi. Perché, bene o male, questo dandy dalla tetra figura ci attira e ci spaventa al tempo stesso (come tutto ciò che è peccato o che ci fa ingrassare); perché Mina diventa l'oggetto di tutte le nostre preoccupazioni; perché del professor Van Helsing sposiamo l'indefessa fede nell'inconoscibile e nel mistero, e la sua integerrima crociata contro il Maligno; perché la schermaglia tra Dracula che architetta il suo ritorno a casa e gli altri che ne svelano a una a una le mosse finisce con l'appassionarci e con il coinvolgerci come per una partita a scacchi; fino allo strepitoso finale, quando le tre diverse pattuglie dei 'cacciatori' convergono, con un ritmo che ricorda quasi lo stretto di una fuga per organo o l''arrivano i nostri' dei migliori film western, a sbarrare al Vampiro la strada verso il castello della sua sicurezza."
(dalla Prefazione di Luigi Lunari)
Ero in biblioteca nella sezione horror °A° e Dracula é lí che mi fissa con la sua bella copertina rossa. Non sapevo di voler leggere Dracula, é stata una scoperta u_u mi son detta why not e l'ho portato a casa.

Beh che dire..WOW! L'ho adorato. E penso che tra qualche anno lo rileggeró :)



Dracula di Bram Stoker è un romanzo coinvolgente con un linguaggio impeccabile. I personaggi sono dolci e pieni di emozioni e questo secondo me si sposa bene con il contesto tetro che viene ricreato intorno a loro.

Ho gradito molto il modo in cui é stato scritto questo libro: attraverso lettere, protocolli e pagine di diario che hanno reso almeno per me la storia ancora piú reale.

I personaggi son tutti innamorati o hanno passioni quasi morbose verso qualcuno. Alcuni sono molto prolissi nei loro diari, altri invece sono chiari e concisi ma confessano tutto il loro cuore nelle pagine ..quante emozioni in quei diari! Il mio personaggio preferito era Van Helsing, il tuttologo di Amsterdam sempre dolce e attento, il cui linguaggio da straniero é stato reso benissimo da chi ha tradotto. 



Uhhh una cosa che trovo strana ma forse al tempo in cui é ambientato il libro era davvero cosí: Mina manda alle 18 una lettera a van Helsing (si trovano nella stessa cittá); alle 18:30 Mina riceve una lettera di risposta da van Helsing :D  Che velocitá quelle carrozze della posta! Poi se si tratta di qualcosa di urgente ovviamente ricorrono ai telegrammi. Se fosse anche oggi cosí, si vedrebbero tutti sugli autobus intenti a scrivere con carta e penna, altri che cercano i francobolli nella tasca. 


Sono rimasta molto colpita dai rapporti che si instauravano in quell'epoca: una stretta di mano o il dare la propria parola erano considerati alla stregua di un contratto scritto e firmato; un piccolo gesto di lealtà era sufficiente per considerare qualcuno "vero amico", pur non conoscendolo. Semplicemente sulla fiducia. Cosa ne abbiamo fatto noi di quei rapporti?

Un'opera meravigliosa che, a modo suo, fa riflettere e ricorda "Il Maestro e Margherita" di Bulgakov. Consigliatissima!


Qualche citazione dal libro:

"Si impara di piú dai fiaschi che dai successi."

"Il futuro per gli angeli é tutto luce, ma per gli uomini é tutt'al piú un fuoco fatuo". ~ Dracula
(Mi ricorda tantissimo un tema di colori per Natale: luci soffuse e tanto verde bosco e blu notte.)

"In una situazione difficile, non si possono che cercare soluzioni nell'abitudine".