La storia di una donna con la vocazione per fare la serva.
Leggendo il racconto si potrebbe pensare che Anin é matta a farsi piacere un lavoro estremamente faticoso e per padroni che non sanno riconoscerlo, anzi fanno pretese allucinanti.
Ma la vita di Anin ha in serbo per lei un dono: la semplicitá della vita e il saper assaporare ogni cosa e ogni momento comprendendone la volubilitá inevitabile.
L'uscio a vetri, aperto sulla ringhiera, raccoglieva nel vano una visione di pace infinita, un mare di verde in tre toni: ricco e lucido dei castagni, giallognolo dei noci, grigio delle betulle: giú giú digradante a onde, fin che terra e cielo andavano sommersi in una nebbiolina bluastra.
Si tratta di una storia molto dolce che lascia serenitá nel lettore.
Buona serata,
Beatrice.
No comments:
Post a Comment