Gogol ci descrive con precisione e scorrevolezza questo ometto
che nessuno vede. Del resto Akakjj non si preoccupa di quello che lo circonda.
Il suo unico piacere è fare il suo lavoro di trascrizione di testi. Lo fa anche
nel tempo libero, solo per avere il piacere di scrivere parole importanti.
Si metteva a letto sorridendo in anticipo al pensiero del domani, di quel che l'indomani Dio gli avrebbe mandato da copiare.
Un giorno in vista di un inverno pietroburghese assai rigido
decide di farsi fare su misura e per tempo un cappotto nuovo. Al sarto occorre
ovviamente tempo per realizzare il cappotto richiesto e vuole essere pagato
adeguatamente: ció ha conseguenze nella vita di Akakjj che si trova a vivere
tra momenti di esaltazione al pensiero del cappotto e di inasprimento della sua
vita giá priva di stenti: comincia a saltare i pasti, a camminare con
leggerezza per non consumare troppo le suole delle scarpe. Ma tutto questo è
ripagato dalla gioia dell'attesa.
Il giorno tanto atteso arriva, la gioia é al massimo ma come
spesso succede il destino é giá in agguato. Infatti la gioia non dura piú di 24
ore.
Mi è piaciuto molto lo stile in cui è scritto questo libro.
Forse anche per merito della traduzione, questo volume si legge con
scorrevolezza e facilità. Pochi dialoghi, molta attenzione alla descrizione sia
fisca che intellettuale del protagonista, ma in modo semplice, immediato che
spinge a continuare la lettura.
No comments:
Post a Comment