Buona sera lettori stravaganti! Oggi ho letto un piccolo racconto della Yoshimoto.
Un'amicizia infantile che segnerà tutta una vita, una riflessione sulle misteriose luci interiori che ci affratellano e ci rendono diversi.
In questo racconto, la protagonista Mitsuyo, una scrittrice affermata e amante della cultura francese, ricorda il suo rapporto con Makoto, un amico di infanzia con cui era solita trascorrere le giornate tra manga e torte.
Il racconto è.. carino. Ovviamente doveva esserci la tragedia u_u me l'aspettavo ad ogni voltare di pagina. Questa lettura mi ha ricordato tanto la costanza del tempo. Il riferimento al tempo e alla costanza in questa lettura, lo si può vedere come la capacità di compiere una sorta di "zoom" all'indietro, non in avanti. Cioè la capacità di collocare l'episodio circoscritto e presente in un contesto più ampio e più dilatato nel tempo, senza attribuirgli magari un'importanza esagerata. In definitiva, l'attenzione non va ai dettagli e ai singoli pezzi del puzzle, ma all'immagine complessiva che si vuole ottenere.
Il racconto fa parte della raccolta Ricordi di un vicolo cieco.
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