Monday, September 26, 2022

Disincontri - Cortazar

Di Cortazar ho ad aspettarmi sul comodino "il gioco del mondo", un libro molto particolare che mi incuriosisce tantissimo. È una lettura che richiede tempo però. Nel mentre ho trovato questo libricino, una raccolta di racconti. "Disincontri" È il titolo di uno di essi.

Posso dire che ogni racconto ha un velo di soprannaturale, mai detto apertamente. A volte sono le situazioni a essere surreali e lo scrittore non le commenta come tali, sembra più uno sguardo fisso che ci dice "hai capito, no?". A volte il surreale è una specie di realtà da i quali i personaggi cercano disperatamente il risveglio, ma non stanno dormendo.


In Disincontri ritroviamo tutta quelle strane coincidenze, quelle stranezze, tipiche della letteratura sudamericana.

Nel primo racconto Fine della tappa una donna va a vedere una mostra d'arte. Tutte le opere presenti sono dei quadri rappresentanti una stanza di una casa vista da diverse angolazioni, in diversi momenti del giorno. La stanza presenta una donna, una sedia e un tavolo e alcun altri particolari. L'opera che chiude la mostra si trova sola in una stanza tutta per sé, ma è già tardi e la galleria sta per chiudere. La nostra protagonista se ne va, mangia qualcosina, inizia una passeggiata, ripensa a cosa l'abbia trattenuta tanto a guarare diverse opere tutte della stessa stanza. Mentre cammina nota una casa, la riconosce subito, è quella dei quadri. Entra ed è come se non fosse mai uscita. || Questo racconto mi è piaciuto, ma la prosa l'ho trovata un po' pesante.

Nel secondo racconto Il secondo viaggio ci troviamo nei bar a discutere di pugilato con altri pugili, coi fan, con gli allenatori, col nostro riflesso nel bicchiere di birra. Un pugile potente si porta al primo posta in Buenos Aires per la sua bravura e viene spedito negli USA per un combattimento, che purtroppo sarà l'ultimo. Un brutto k.o., una brutta caduta, il trapasso. Un altro pugile, né bravo né scadente, che piange la scomparsa dell'amico famoso, improvvisamente diventa la nuova promessa del pugilato con tutte le conseguenze del caso. Nemmeno lui se lo spiega. Ma noi sì. || Questo racconto mi ha messo k.o., l'ho trovato noioso e prevedibile fin dalla prima pagina T_T


Il terzo racconto Satarsa è difficile da descrivere con le parole, meglio leggerlo. C'é questa famiglia con la bambina a cui i topi hanno mangiato via una mano. Niente paura, il dottore del paese, che non é un vero dottore, riesce a fare un'amputazione ad hoc. Il padre si guadagna da vivere con la cattura di ratti a quanto pare grandi quanto un cucciolo d'orso. Il padre vuole vendicarsi per la mano della figlia, i ratti vogliono vendicarsi per tutti i loro compagni catturati e uccisi. Non vengono risparmiati nemmeno i cavalli. || Anche qui la prosa l'ho trovata abbastanza difficile per me, però ne ho potuto apprezzare la bellezza. Il racconto per sé è ok ^^'

Il quarto racconto La scuola di notte è molto strano. Due ragazzi frequentano una scuola in cui tutto gli dà una sensazione spettrale e di tensione, ma non sanno bene da dove venga questa loro paura. Una notte decidono di irrompere nella scuola di nascosto e visitarla in tranquillità, scoprirne i segreti, trovare la fonte di quella agitazione crescente. Quello che scoprono non l'ho ben capito a fondo e non ci viene nemeno spiegato purtroppo. Qui una carrellata di alcune cose che vivono quei due poveri ragazzi quella fatidica notte: una specie di setta? o comunque un 'club' di cui fanno parte i professori, il preside e alcuni ragazzi degli ultimi anni; vasca di piranha affamati; 'giochi' cattivi; esperimenti strani. La scuola inoltre sembra essere costruita come un labirinto con numerose porte chiuse a chiave e altre del tutto nascoste.

Seguono altri racconti, ma mi son piaciuti sempre meno.Tutti i racconti hanno in comune il perdersi di due personaggi molto legati tra loro. Immancabilmente infatti in ogni racconto uno dei due si allontana (o è già lontano) e i due non si trovano più, non si sentono più e anche se al lettore questo disincontro può sembrare importantissimo, ai personaggi invece interessa tutt'altro, perché nel loro presente non hanno la visione di insieme che abbiamo noi (che gli urliamo a ogni pagina "ma che è successo?/ Ti ricordi il tuo vecchio amico? chiamalo!/perché non mi parli più?").

Quindi direi che il libro non mi è piaciuto D: In tedesco è scritto piuttosto arzigolato, forse se l'avessi letto in italiano sarebbe stato diverso, non so. Alcune storie (come la prima e quella sulla scuola) sono interessanti, ma secondo la brevità del racconto le ha penalizzate.

Voi avete letto questo libro o altro di Cortazar? =)

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