Tuesday, March 21, 2023

Ama le persone, usa le cose - The Minimalists #4

Recensione. Riassunto: parte 1; parte 2; parte 3; parte 4.

REGOLA DELL’ATTESA, NOTA ANCHE COME REGOLA DEL 30/30

Se qualcosa che desiderate costa più di 30 euro, chiedetevi se potete farne a meno per le prossime 30 ore. (Se costa 100, attendete 30 giorni).

Questo tempo extra dovrebbe aiutarvi a valutare se questa nuova cosa aggiungerà davvero valore alla vostra vita.

REGOLA DELLA RINUNCIA ALL’UPGRADE

Quando si tratta dei dispositivi elettronici di largo consumo – smartphone, computer portatili, tablet – è un continuo bombardamento di versioni nuove e aggiornate. Ma non siamo costretti ad aggiornarci con l’ultimo modello.

Certo, può capitare che le cose si rompano o si usurino, e quando succede avete almeno tre opzioni:

-      - Farne a meno. Questa opzione è quasi un tabù nella nostra cultura, però, a volte, è la scelta migliore perché quando ne fate a meno siete obbligati a mettere in discussione quell’oggetto – a chiedervi se ne avete bisogno – e a volte scoprite che la vita è anche meglio senza.

-          - Ripararlo;

-          - Sostituirlo.

# TELEVISIONE

Se state senza televisione (indipendentemente dal motivo) dopo qualche giorno vi accorgerete che non ne sentirete la mancanza: anzi starete meglio! Questo perché la tv è uno strumento di distrazione e in sua assenza vi vedete portati a dedicarvi ad altro.

Se mettete via sia il cellulare che la televisione, diciamo per un mese, scoprirete una nuova forma di solitudine nella nostra società. Eliminare televisione, internet e telefono significa eliminare gli oggetti che più ci tranquillizzano, e alla fine ci mette di fronte alle frenesie che scatenano molti dei nostri impulsi. Senza gli schermi luminosi a intrattenerci e farci svagare, ci troviamo ad affrontare un silenzio fragoroso. Solo quando abbassiamo il volume di tutto ciò che ci circonda riusciamo a sentire forte i nostri pensieri.

Ma c’è una via di mezzo: Usare la tv in maniera più intenzionale: programmare la visione con almeno ventiquattr’ore di anticipo, non guardarla per più di tre ore a settimana. Per esempio potreste voler guardare un documentario e organizzarmi del tempo nel weekend per farlo.

# RELAZIONI

Come faccio a sapere se una relazione è buona o cattiva, di sostegno o tossica, in crescita o languente? In breve la risposta è: Probabilmente lo sapete già.

Se vi state chiedendo se una relazione sia tossica, probabilmente lo è.

Una relazione vi fa sentire costantemente tristi, agitati o turbati, ansiosi, arrabbiati o spaventati, pieni di sensi di colpa, avviliti o dispiaciuti? Allora ci sono buone probabilità che sia tossica.

Ma quando una relazione è davvero eccezionale, non vi ponete nessuna domanda. Lo sapete e basta. È eccezionale.

Dal saggio Boundaries: When to Say Yes, How to Say No to Take Control of Your Life (“Limiti: quando dire di sì, come dire di no per assumere il controllo della propria vita”):

Si possono stabilire dei limiti senza allontanare le persone. In effetti, i vostri limiti sono un modo per far entrare le persone nel vostro mondo, per far loro sapere educatamente cosa è accettabile e cosa no. Servono dei limiti per evitare equivoci, malintesi e proprio come non vi sentite in colpa per avere una porta d’ingresso a casa, non è il caso di sentirvi in colpa per i vostri limiti. Come la vostra porta di casa, i limiti ben stabiliti tengono fuori le cose brutte e lasciano entrare quelle belle.

Forse il modo migliore per stabilire limiti appropriati è attraverso una comunicazione costante ed efficace. Prima di poter comunicare i vostri limiti, però, dovete definirli.

Quali sono i vostri limiti fisici? Forse vi piace abbracciare tutti, o forse non volete nemmeno stringere la mano. Nessuna delle due scelte è giusta o sbagliata.

Quali sono i vostri limiti mentali? Forse desiderate tenere per voi le vostre opinioni o forse volete condividere le vostre convinzioni su YouTube. Anche in questo caso, un limite non è più corretto dell’altro.

Quali sono i vostri limiti emotivi? Forse preferite essere gentili e disponibili, o forse sentite il bisogno di essere schietti anche se questo atteggiamento allontana alcune persone. Solo voi sapete cosa vi viene naturale.

Conoscere i propri limiti aiuterà a comprendere ciò che si è disposti ad accettare – e ciò che si deve rifiutare – per vivere in modo coerente. Si deve anche tener presente che i propri limiti cambieranno nel tempo.

Da Nonviolent Communication (“Comunicazione non violenta”) di Marshall Rosenberg:

Coscienza: un insieme di principi che favoriscono una vita di compassione, collaborazione, coraggio e autenticità.

Linguaggio: capire come le parole contribuiscano ad avvicinare o ad allontanare.

Comunicazione: sapere come chiedere quello che vogliamo, come ascoltare gli altri anche se siamo in disaccordo e come muoverci verso soluzioni che funzionino per tutti."

Siamo diventati esperti nel fare “amicizie” online, ma abbiamo perso i contatti con le persone.

Le persone ‘tossiche’ sfidano ogni logica” secondo Travis Bradberry, coautore di Intelligenza emotiva 2.0. Alcune sono beatamente inconsapevoli dell’impatto negativo che hanno su chi le circonda, altre sembrano trarre soddisfazione dal suscitare caos e dall’avere grande potere sugli altri. In entrambi i casi creano inutili complessità, conflitti e, peggio ancora, stress. Persone che non aggiungono valore. Persone che non danno sostegno. Persone che prendono, prendono, prendono senza restituire mai. Persone che contribuiscono poco e ci impediscono di crescere. Persone che fanno sempre le vittime.

Col tempo, le persone che fanno le vittime diventano carnefici. È a quel punto che la relazione diventa pericolosa. I carnefici ci impediscono di sentirci appagati. Ci impediscono di dare uno scopo alla nostra vita. E, a poco a poco, queste relazioni tossiche diventano parte della nostra identità.

-          Non potete costringerle a essere “migliori”.

-          Non potete cambiare la loro personalità.

-          Non potete assegnare loro nuove preferenze.

-          Non potete costringerle a essere più simili a voi.

-          Qualora riusciste a far capire a qualcuno il vostro punto di vista, non potrete trascinarlo verso il cambiamento.

Per quanto vogliate cambiare gli altri, è un esercizio futile per risolvere le relazioni negative: accettarle o abbandonarle. Entrambe sono una forma di rinuncia.

Se siete disposti ad accettare qualcuno per com’è, e non per come vorreste che fosse, allora dovete essere disposti a rinunciare alle vostre precedenti aspettative su quella persona, comunicando nuovi standard per la relazione.

Spesso le persone veramente “tossiche” sono: snervanti; malevole; dispettose; maligne, fanatiche, violente e soprattutto ambigue.

La chiusura è solo un punto di rottura definito, ma non tutto finisce con una rottura netta. A volte, la fine è determinata da un graduale allontanamento. Quindi non dovete sentirvi obbligati a rispondere alle telefonate o ai messaggi o a incontrare quella persona per cena. Non dovreste essere costretti a spiegare le vostre motivazioni. Non siete obbligati a mantenere un legame con nessuno.

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